Sta suscitando scalpore quanto sta avvenendo a Spadola, l'unico centro della provincia di Vibo Valentia interessato dalle elezioni amministrative. Nel piccolo comune montano (appena 900 abitanti) si sta profilando uno scrutinio al cardiopalma: dalle 15:00 ad ora solo 130 schede scrutinate, quasi tutte contestate. La tensione è palpabile, il nervosismo sta sfiorando il limite dell'accettabile, tanto che lo scrutinio è stato sospeso. Si valuta di proseguire a porte chiuse, con l'intervento delle Forze dell'ordine e il coinvolgimento diretto della Prefettura.
La sfida è a due: in corsa verso il massimo scranno cittadino l'ex sindaco, Cosimo Damiano Piromalli, sfiduciato nei mesi scorsi, e il suo ex vicesindaco, Antonio Maria Rosso. Il duello è all'ultimo voto: le prime schede attribuite vedono un testa a testa tra i 2 candidati (avanti Rosso di soli 6 voti).
Ma il dato che emerge è un altro. La foga politica in un piccolissimo centro, quasi - purtroppo - irrilevante ad ogni livello sovraordinato. Così, mentre nei comuni più grossi, quali Rende e Lamezia Terme, le operazioni di scrutinio proseguono speditamente (o quasi) a Spadola la democrazia si perde nei meandri del "populismo" più impensabile, che sembrava essere superato da decenni.