Nuovo colpo di scena politico al Comune di Vibo Valentia, che sembra essere diventato il teatro dell'assurdo. La consigliera Marcella Mellea torna alla presidenza della 4° Commissione consiliare (Politiche sociali), dopo le dimissioni rassegnate (più che altro imposte) per aver lasciato il gruppo "Progetto Vibo", diretta espressione del sindaco, Enzo Romeo, ed essere confluita nella nuova compagine "Democratici e Riformisti", che si professa di maggioranza ma da quest'ultima è maldigerita.
Ebbene, come anticipato nei giorni scorsi, Mellea si era pentita (anche se non lo ha mai dichiarato ufficialmente) del cambio di casacca e sarebbe tornata dal primo cittadino per implorarlo a riammetterla tra le proprie fila. Inizialmente Romeo è rimasto sulle sue, tanto che Mellea ha lasciato la presidenza della 4° Commissione, ma ieri mattina l'elezione del nuovo presidente l'ha vista "ripescata". Operazione certo dettata dal sindaco, che sta provando a riavere dalla sua i "pezzi persi" (Da Progetto Vibo sono fuoriusciti, oltre Mellea, anche Dina Satriani e Alessandra Grimaldi, mentre dal Pd è passato nel nuovo gruppo Nicola Staropoli) per colpire il consigliere Nico Console (Misto), regista della situazione. Quest'ultimo, com'è ormai chiaro, sta coordinando in seno al Consiglio comunale le "trame" tessute dal consigliere regionale Ernesto Alecci (Pd) e dall'imprenditore Enzo Mirabello, esponente di spicco dei Dem, che cercano di guadagnare campo all'interno del Pd vibonese per la prossima partita regionale.
Tornando alla consigliera Mellea, vi sono due nodi da sciogliere: lascerà il gruppo "Democratici e Riformisti" per tornare in "Progetto Vibo"? Quale sarà la posizione dei "Democratici e Riformisti", che ha lasciato l'aula quando ci sono state le votazioni per la presidenza della Commissione, lanciando un chiaro segnale?
Intanto la minoranza cavalca l'onda...O comunque, prende atto della situazione al limite del ridicolo. «Se ci fossero state le telecamere si potrebbe pensare di essere su "Scherzi a parte", ma purtroppo così non è» ha commentato il consigliere Antonio Schiavello, di Fratelli d'Italia.